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Sulla strada del terrore



Finalmente ho tra le mani l’Ep dei Terrorway, neonata metal-band Sangavinese, che da un anno a questa parte solca i palchi di mezza Sardegna. La band è composta da quattro componenti: Ivan Fois alla chitarra, Giovanni Serra “Giovi” al basso, Cosma Secchi “Cosma” alla batteria e Anselmo “Memo” Mascia alla voce. Tutti e 4 hanno avuto diverse esperienze precedenti alla formazione dei Terrorway, e tutti dimostrano di avere doti tecniche decisamente fuori dal comune. Ma veniamo all’Ep, il cui titolo è “Absolute” .
In una gelida serata di Dicembre butto il cd dentro il mio Notebook e lo ascolto tutto d’un fiato. Cinque tracce dirette come un pugno in faccia. Si parte con “Her last breath”. Ritmi e tempi serrati, meccanici di indubbia scuola Mnemic, ma con una decisa dose di personalità, soprattutto grazie al cantante, che spazia agevolmente tra diversi registri vocali e uno screaming che ricorda il Phil Anselmo dei tempi migliori . Il pezzo scorre liscio, forse un po' ripetitivo, fino alla parte solista dove le doti tecniche e creative di Ivan prendono il soppravvento. Buon pezzo.
Prossimo al congelamento proseguo con l’ascolto del pezzo successivo: “Art of discernment”. Si parte con una “raffica” di batteria, che fa da preludio a un pezzo decisamente pesante e più dinamico, dove si intrecciano diverse idee compositive, che la band ha amalgamato in un'unica traccia. Un brano fatto di luci e ombre che dà il massimo di sé dalla parte solista in poi, fino a chiudersi con una parte melodica veramente bella che forse avrebbe meritato più spazio nella struttura del brano. Promosso a metà. Arriviamo a metà dell’EP con la terza traccia: “Survivalist istinct”. Un pezzo che per stile e struttura richiama il primo brano (“Her last breath”) ma meno ripetitivo. Ciò che colpisce è la presenza di poliritmie e intrecci ritmici contorti che richiamano i blasonati Meshuggah. Il pezzo appare diviso in due sezioni ( forse eccessivamente “scollegate” l’una dall’altra), sicuramente una scelta a livello di composizione ma che forse andava gestita un po’ meglio. Promossa a metà.
Con metà corpo ghiacciato mi avvio all’ascolto delle ultime due traccie.
“Threshold of pain”. Direi la canzone migliore dell’intero EP. Violenta, tecnica, precisa, melodica e abbastanza originale. Un gran bel pezzo. Promosso a pieni a voti e con lode, grazie anche una parte solista in cui batteria, basso e chitarra danno il meglio di sé. E arriviamo alla fine. “Substance of the way”. Anche questa traccia merita la promozione a pieni voti. Ritimica pesante, coinvolgente e serrata come il metal-moderno comanda. Il tutto farcito da una bella prestazione del bassista e dall’ennesima dimostrazione di forza di Ivan e della sua Schecter. In conclusione, posso dire che è sicuramente un ottimo Ep. La band si esprime al massimo delle sue potenzialità dimostrando di padroneggiare ciascuno il proprio strumento in maniera egregia facendo sembrare tutto abbastanza fluido e orecchiabile. Tuttavia è ancora evidente una certa “acidità” a livello puramente compositivo; tante buone idee, tanta competenza tecnica e musicale che probabilmente troverà la completa maturazione nel futuro Album. Insomma, una ventata di novità e “coraggio artistico” nel triste panorama musicale paesano e regionale, che segna un ritorno di prepotenza del metal “Made in San Gavino”. Aspetto con trepidazione l’uscita di un Album completo, facendo, nel frattempo, i miei complimenti ai Terrorway per l’ottimo lavoro!.

Rock on!!!!


Massimo Manno

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